
Partendo da piazza dell'Unità d'Italia, il cuore della città
antica, troviamo il Palazzo comunale di Giuseppe Bruni, la barocca
colonna celebrativa con la statua di Carlo VI , la fontana dei Quattro
Continenti, il palazzo del Governo, l'ottocentesca casa Stratti,
sede dello storico caffè degli Specchi, il neorinascimentale palazzo
del Lloyd Triestino e l'elegante palazzo Pitteri in forme di transizione
dal barocco al neoclassico.
Alle spalle del Palazzo Comunale troviamo la chiesa di Santa
Maria Maggiore, eretta nel 1627-82 e ampliata da Andrea Pozzo. A
destra, più in basso, la basilichetta di San Silvestro, risalente
al secolo XI, fu riportata all'originario aspetto romanico negli
anni venti del '900. Dietro Santa Maria Maggiore, in uno slargo
tra vecchie case al principio di via del Trionfo, vediamo l'Arco
di Riccardo, fatto erigere da Ottaviano nel 33 a.c. Proseguendo
in discesa per via del Trionfo incontriamo la neoclassica fronte
della casa Pancera, notevole espressione dell'architettura triestina
del primo '800, dovuta a Matteo Pertsch

nel 1818. Più in alto, sulla destra di via San Michele v'è la piccola
costruzione neoclassica della Chiesa anglicana, mentre al centro
di uno dei più caratteristici quartieri della città vecchia, l'istituto
magistrale Carducci conserva delle cantine i resti di una basilica
cimiteriale d'origine paleocristiana. Al n. 15 di via Cattedrale
abbiamo il civico museo di storia e arte, che raccoglie un grande
numero di reperti archeologici, tra cui il gabinetto numismatico
con monete greche, romane e medievali e degli stati europei, e il
gabinetto delle stampe e disegni. Annesso al museo è l'Orto lapidario,
aperto al pubblico nel 1843, e disposto su più terrazze digradanti.
Visitando piazza della Cattedrale troviamo la cattedrale di San
Giusto, affiancata a destra dalla gotica chiesetta di San Michele
al Carnale del secolo XIV. Sulla sinistra, di fronte al campanile
di San Giusto, la colonna dell'aquila del 1560, a fianco della scalinata
l'ara del 1929 a ricordo della deposizione delle armi al termine
del primo conflitto mondiale, ai piedi del castello si allunga la
platea romana con i resti della basilica forense romana del II secolo
d.c., il tempio capitolino del I secolo d.c. e il grandioso monumento
ai caduti, in posizione panoramica.

Massimo
monumento e simbolo della città, la basilica di San Giusto è il
frutto dell'unione avvenuta nel '300 delle basiliche romaniche di
San Giusto e quella dell'Assunta. L'interno è a cinque navate asimmetriche
e contiene mosaici e affreschi. Abbiamo inoltre il Castello, realizzato
tra il 1470 e il 1630 sul sito di una precedente rocca fortificata
veneziana, e nella quadrata torre quattrocentesca e nell'edificio
annesso ha sede il civico museo del castello, allestito con arredamento
d'ambiente. Partiamo da Piazza della borsa, ampio spazio a forma
triangolare, collegato da via Capo di Piazza a piazza dell'Unità
d'Italia. Al centro troviamo la colonna con statua bronzea dell'imperatore
Leopoldo I d'Asburgo del 1673, sulla sinistra l'edificio di forme
neoclassiche spurie del Tergesteo del 1842 e, a fianco, con monumentale
pronao su quattro colonne, il neoclassico Palazzo della borsa vecchia,
oggi sede della Camera di Commercio. Di fronte, la casa Batoli,
edificio liberty di Max Fagiani e sulla sinistra palazzo Romano
del 1760-70, modificato nel 1919 e oggi sede bancaria, è un significativo
esempio di barocco triestino.

Affacciato
sull'omonima piazza dietro il Tergesteo, il Teatro comunale Giuseppe
Verdi, è una costruzione neoclassica del 1801, mentre la chiesa
di San Nicolò dei Greci, costruita nel 1784-87, ha una composta
facciata neoclassica con campanili gemelli. Scavato nel 1750-56,
il Canal Grande, offriva un porto sicuro ai velieri e consentiva
lo scarico delle merci direttamente nei magazzini dei commercianti
del nascente borgo teresiano, sorto con l'interramento delle circostanti
saline. Ne segnano i confini: Palazzo Carciotti del 1802-05, Palazzo
Aedes, detto "il grattacielo", e la chiesa di S.Antonio Nuovo di
Pietro Nobile del 1827-42. La più antica piazza del borgo teresiano,
che prese il nome dal ponte levatoio in legno che univa le due sponde
del Canal Grande, è Piazza Ponterosso, che ospita una fontana settecentesca
sormontata dalla popolare figura del "Giovannin". Domina invece
lo spazio tra piazza Ponterosso e la limitrofa piazza S.Antonio
Nuovo la mole sfavillante del tempio della Ss. Trinità e S.Spiridione
Taumaturgo, eretto dalla comunità

serboortodossa nel 1869. Al n. 1 di via F.Filzi è la sede del Museo
"Scaramangà di Altomonte", che contiene una piccola ma importante
collezione di storia e arte triestina. Trafficato asse che collega
piazza della Borsa ai quartieri orientali del centro, Corso Italia,
è il luogo del tradizionale "liston" (passeggiata), dove si contrappongono
imponenti blocchi edilizi dell'architettura del ventennio, quali
la casa delle Assicurazioni Generali, la sede del Banco di Napoli,
e il "grattacielo", al vecchio "Corso" austroungarico, come casa
Steiner, casa Hierschel, e casa Ananian. A ridosso del colle di
San Giusto, presso il "grattacielo", sono stati riportati alla luce
nel 1938 i resti della cavea e della scena di un teatro capace di
6000 spettatori, che risale ai primi del secolo II d.c. Dietro sorge
un piccolo Antiquarium con reperti di un'abitazione del secolo I
d.c. e di un sepolcreto del secolo II, utilizzato fino al secolo
VI. Al n. 7 di via del Monte troviamo il Museo della comunità ebraica,
mentre al n. 5 di via Imbriani, il civico Museo "Mario Morpurgo
del Nilma", che ospita il Museo teatrale "Carlo Schmidl". Grande
arteria di scorrimento del traffico cittadino, Via Carducci, fu
realizzata nel 1850 con la copertura di un torrente, e seguendola
da piazza Goldoni arriviamo all'ottocentesco Giardino pubblico con
il monumento a Domenico Rossetti. Lungo l'alberato viale XX Settembre,
sorgono il Teatro Eden, ora cinema notevole, e il Politeama Rossetti,
importante nella vita teatrale e patriottica di Trieste. Più oltre
troviamo il Civico orto botanico e la monumentale Sinagoga, significativo
esempio della transizione architettonica tra '800 e '900. Nata come
scenografico ingresso cittadino negli anni venti-trenta, Piazza
Oberdan, si apre sul luogo ove nel 1882 Guglielmo Oberdan fu impiccato
dagli Austriaci, ed è ora capolinea del popolarissimo tram di Opicina.
Visitiamo poi il sacrario Oberdan, al n. 4 di via XXIV Maggio, dove
al primo piano è situato il Museo civico del Risorgimento.

Piazza della Libertà invece conserva il monumentale aspetto della
fine del secolo XIX, e ospita la Galleria nazionale d'arte antica
al secondo piano di Palazzo Economo. Inoltrandosi in salita nel
quartiere del primo '900 sovrastante la stazione, via Udine e poi
salita di Gretta, danno accesso alla panoramica via del Friùli,
che raggiunge il Faro della Vittoria.
Ampi viali aperti verso il mare sui quali prospettano bei
palazzi, sono tutt'uno con i grandi moli compresi tra il Porto vecchio
e la Lanterna. Occupa il molo dei Bersaglieri la costruzione anni
trenta della Stazione marittima, ristrutturata e utilizzata come
centro per mostre e congressi. Più oltre, il degradato edificio
liberty della Pescheria, cui è annesso il Civico Acquario marino.
Con ingresso al n. 27 di via Diaz troviamo il Museo Rivoltella,
ampliato fin dagli anni sessanta del '900 a costituire la Galleria
d'arte moderna triestina, che comprende un'importante raccolta di
opere di scultura e pittura dell'800 e del '900. Per ultimo possiamo
visitare il Civico Museo di Storia naturale, al primo e al terzo
piano della Biblioteca civica . Il Castello di Miramare (forma italianizzata
dell'originale spagnolo Miramar) venne costruito per volere di Massimiliano
d'Asburgo, arciduca d'Austria e imperatore del Messico, per farne
la propria dimora da condividere con la moglie Carlotta del Belgio.
Si affaccia sul golfo di Trieste, a pochi chilometri a nord
della città omonima e fu realizzato dall'architetto viennese Carl
Junker tra il 1856 ed il 1860. È circondato dal un grande parco(22
ettari) caratterizzato da una grande varietà di piante, molte delle
quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno
al mondo che fece come ammiraglio della marina militare Austriaca.
Nel parco si trova anche il castelletto, un edifico di dimensioni
minori che funse da residenza per i due sposi durante la costruzione
del castello stesso, ma che divenne di fatto una prigione per Carlotta,
quando perse la ragione dopo l'uccisione del marito in Messico.
Successivamente fu dimora del Duca Amedeo d'Aosta che modificò alcune
stanze del piano superiore secondo lo stile dell'epoca. Attualmente
il castello è adibito a museo.

Il Faro
della Vittoria si trova a Trieste ed è stato costruito tra il 1923
3 il 1927 ad opera dell'architetto triestino Arduino Berlamì. Oltre
che ad assolvere le funzioni di faro per la navigazione, illuminando
il golfo di Trieste, svolge anche le funzioni di monumento commemorativo
in onore dei caduti del mare durante la prima guerra mondiale, così
come testimoniato dalla iscrizione posta alla sua base: Risiera
di San Sabba è il nome con cui è comunemente noto l'unico campo
di sterminio italiano, nella città di Trieste. È l'unico campo di
sterminio della II guerra mondiale costruito all'interno di una
città.
La tranvia di Opicina (più conosciuta nella dicitura Tram
de Opcina in dialetto triestino, Openski tramvaj in sloveno), una
delle attrazioni turistiche della città di Trieste, è una linea
tranviaria interurbana gestita dalla Trieste Trasporti. Si tratta
di una tranvia, classificata come linea 2, con percorso urbano nel
centro di Trieste e tratta interurbana che collega la città con
la frazione di Villa Opicina sull'altipiano del Carso; in funzione
dal 9 settembre 1902, è lunga poco più di 5 km e nel 1927 fu modificata
da trazione a cremagliera a quella funicolare.